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Come Funziona un NAS

Ideati esclusivamente come prodotti professionali, oggi i NAS sono usciti dagli uffici per entrare nelle nostre case. Molti si affidano ancora a dei semplici dischi esterni, o chiavette capienti, per trasportare musica o video da un dispositivo all’altro; chi ha invece un background leggermente più tecnico, non avrà problemi a installare un NAS all’interno della propria rete casalinga. A dire il vero non si tratta nemmeno più di capacità tecniche, ma semplicemente di sapere o meno che una soluzione del genere esiste ed è alla portata di tutti. Si tratta di prodotti un po’ di nicchia, ma semplicemente perché non se ne parla molto, e di conseguenza finiscono per essere considerati soluzioni appannaggio solo dei più esperti.

Se acquistare un hard disk esterno non impaurisce nessuno, perché basta collegarlo a una porta USB, il concetto di NAS e di rete lascia interdetti i meno esperti, mentre il messaggio che voglio passare a chiare lettere e che chiunque oggi può acquistare un NAS, installarlo senza problemi, e trarne i tanti benefici che offre rispetto una chiavetta o un hard disk esterno.

Per mostrarvi i pregi di una soluzione del genere e la facilità d’uso, userò un NAS Zyxel 325. Si tratta di un modello adatto a un uso casalingo, dotato di due bay, quindi due dischi, configurabili nelle modalità RAID basilari. Se la parola RAID vi sembra già troppo tecnica, non preoccupatevi, vi basterà sapere che avrete due scelte, RAID 0 e RAID 1, e che il RAID 1 è quello raccomandato. In poche parole, scegliendo questa modalità direte al vostro NAS di copiare ogni dato memorizzato su un disco, anche sull’altro, così da avere una doppia copia dei vostri dati. Nella malaugurata ipotesi che un disco si danneggiasse, non perderete i dati perché saranno memorizzati sul secondo disco, e vi basterà sostituire il disco danneggiato per ripristinare il corretto funzionamento. Vedremo fra poco la facilità di configurazione di questo prodotto, ora passiamo in rassegna le caratteristiche.

Abbiamo detto che può ospitare due dischi SATA, che dovranno essere acquistati separatamente, e potrete decidere voi la dimensione. Dovete solo assicurarvi che siano di capacità identiche e, meglio, che siano lo stesso modello. Davanti sono disposti il tasto di accensione, alcuni LED di stato, e una porta USB 3.0, a cui potrete collegarci hard disk o chiavette. Questa porta è interessante nel momento in cui vorrete accedere a un contenuto esterno usando la stessa infrastruttura di rete o se vorrete copiare sul NAS alcuni file presenti nella vostra chiavetta. C’è infatti un altro pulsante che permette di avviare automaticamente la copia dei file da un dispositivo esterno (pendrive, hard disk), semplicemente collegando la periferica e premendo il bottone, facilitando il trasferimento.

Dietro vedrete il connettore dell’alimentazione, la porta di rete e altre due porte USB, a cui collegare altrettante periferiche. L’installazione prevede la rimozione di alcune viti, il fissaggio dei dischi alle slitte e l’inserimento dei connettori. Anche questa non è un’operazione difficile, si tratta solo di seguire le istruzioni e svitare un paio di viti. Non lasciatevi intimorire, dopotutto i connettori entrano in una sola direzione, e a meno che non siate troppo rudi nello spingere un connettore anche quando è palesemente nel verso sbagliato, non potrete fare danni.

Una volta che avete collegato i dischi, la seconda operazione sarà di collegare il NAS, tramite il cavo di rete presente in bundle, in una porta libera del vostro modem/router. Scegliete una porta libera (LAN 1, LAN2, LAN3, LAN4) e inserite il cavo; anche in questo caso, la direzione è solo una, non potrete sbagliare.

Ora dovrete accendere il PC, inserire il CD in dotazione e avviare il programma di configurazione. Ovviamente il PC che state usando dovrà essere collegato alla stessa rete del router a cui avete collegato il NAS, anche in Wi-Fi, e se a casa usate Internet, al 99% questa condizione è già soddisfatta. Il software d’installazione troverà in automatico il NAS (lo avete acceso?), e procederà con la configurazione. Vi verranno richieste solo alcune informazioni, come il tipo di RAID (scegliete il RAID 1), il nome (potete lasciare quello di default o chiamarlo come volete), cliccate su “avanti/next” e dopo alcuni minuti il vostro NAS sarà pronto all’uso. Verrà installata, in questo caso, anche il software zPilot, che offrirà una scorciatoia al NAS.

Per accedervi avrete poi due possibilità. O usando “Esplora Risorse”, in cui il NAS sarà visualizzato come una unità di rete (che funziona alla stessa maniera delle altre unità C:, D:, etc), o tramite interfaccia web, che è anche la via per accedere alle funzioni dirette del NAS. Non è niente di complicato, perché durante la configurazione potrete assegnare al vostro NAS un indirizzo IP, ad esempio 192.168.1.120, che quando lo digiterete all’interno di un browser, avvierà l’interfaccia web. Anche questo sembra complicato, ma un indirizzo IP potete considerarlo semplicemente come un indirizzo web. Niente di diverso da www.google.it, per esempio. La differenza è solo come è scritto, con quattro terzine di numeri. In nove casi su dieci l’indirizzo che vi sarà permesso di assegnare non dovrà essere differente da 192.168.1.xxx, dove xxx sono tre numeri che potrete scegliere. Questa operazione vi consentirà di assegnare un IP fisso, quindi un nome (in numeri) al vostro NAS. L’unico suggerimento è di dare un numero alto, sopra al 100, perché un numero più basso potrebbe essere assegnato automaticamente dal router. Non entriamo in tecnicismi, diciamo solo che se assegnate un numero compreso tra 100 (192.168.1.100) e 200 (192.168.1.200), non dovreste avere problemi. In questo modo, da qualunque PC o notebook collegato alla vostra linea internet di casa, digitando quell’indirizzo accederete al vostro NAS, ed è proprio questo il grande vantaggio offerto rispetto a un normale hard disk esterno. Più persone, in contemporanea, potranno accedere al NAS e ai contenuti in esso memorizzati. Potrete avviare la riproduzione di due canzoni su due computer differenti, o guardare un film mentre vostra moglie, figlio o marito, ascoltano la musica, o creare una libreria condivisa di foto o di documenti, ma queste sono solo alcune delle possibilità.

Lo Zyxel NSA325 vi permette di accedere dall’esterno, mentre non siete a casa, tramite le applicazioni per smartphone (zMedia), potrete connetterlo a DropBox, o impostarlo per scaricare i file da reti P2P. Se avete una console di giochi, potrete usarla per guardare i film memorizzati sul NAS direttamente sul vostro televisore. Le opzioni sono molte, e come questo NAS, anche altri prodotti sono in grado di offrire caratteristiche simile. Ovviamente la difficoltà d’uso varia in base all’applicativo, ma nelle sue funzioni basilari, è alquanto semplice. Inoltre, usando il RAID, avrete una protezione che il semplice disco esterno non vi offre, a meno di continui backup.

Stiamo tuttavia parlando di prodotti dal prezzo differente. Un NAS vi costerà quanto la somma del prezzo di due dischi e, nel caso dello Zyxel 325, dovete mettere in conto altre 200 euro circa. Siamo su livelli totalmente differenti se il confronto avviene con un hard disk esterno, ma a stento si possono fare dei confronti. Un NAS vi offre maggiore sicurezza dei dati, accesso condiviso in rete, un cloud personale con l’accesso dall’esterno (smartphone, tablet), strumenti avanti come i clienti P2P (niente più computer acceso tutta la notte se scaricate), streaming DLNA su dispositivi compatibili (TV, console). E per avere tutto questo, non bisogna essere dei geni dell’informatica.

Come Funziona Subwoofer per Auto

Il subwoofer per auto è un dispositivo elettromagnetico passivo, che applicato ad un amplificatore audio di alta potenza, consente di riprodurre i suoni di bassa frequenza presenti nelle vostre canzoni preferite.

Risulta essere utilizzato per riprodurre le frequenze più basse e profonde del range dell’udibile all’interno dell’abitacolo della vostra automobile. Le sue dimensioni possono variare tra 10 e 90 cm di diametro (questi ultimi si usano per applicazioni prettamente specialistiche). In genere, i consumatori utilizzano un subwoofer di dimensioni comprese tra 10 e 45 cm di diametro. Tuttavia, i più utilizzati sono quelli di dimensioni comprese tra 16 e 30 cm. La maggior parte dei subwoofer per auto è posizionata all’interno di un alloggiamento per ottimizzare al massimo la potenza audio.

Come funziona
Un subwoofer per auto è progettato in modo da poter trasmettere le frequenze molto basse. E’ costituito da coni bilanciati che favoriscono un’escursione dell’aria piuttosto elevata. Le medie frequenze richiedono coni più piccoli, che permettono un minore movimento dell’aria. I coni dei subwoofer per auto devono permettere una maggiore escursione, poiché la lunghezza delle onde sonore aumenta al diminuire della frequenza. I coni sono realizzati in materiali come il polipropilene, laminati polimerici e carbonio, che conservano la forma anche quando vengono sottoposti a stress.

Questi materiali hanno anche un’alta resistenza all’umidità e sono estremamente leggeri. Il cono del subwoofer funziona come un pistone, comprimendo e poi rilasciando grosse masse d’aria. Per svolgere questa azione in maniera efficace e accurata, il subwoofer deve essere collegato a un amplificatore, che genera onde di ampiezza maggiore, capaci di creare questo movimento. Per controllare il movimento generato dai coni sono necessarie grosse quantità di energia elettrica. Perciò, per la riproduzione dei suoni bassi, è necessaria la potenza più alta disponibile.

La sua struttura è costituita da i seguenti componenti
membrana a forma di cono
bobina elettrica
parapolvere
centratore
magnete
cavi di collegamento
sospensione

La sospensione è collegata al cestello, il quale non si muove, rimane fisso. La bobina è collegata al cestello mediante il centratore. Il centratore ha il compito di mantenere la bobina in posizione, tuttavia la bobina è libera di muoversi avanti e indietro. Il cestello ha il compito di tenere tutte le parti assieme e può essere realizzato in plastica o metallo. In aggiunta, il cestello protegge la bobina dal surriscaldamento. Il subwoofer per auto è dotato anche di due jack elettrici attaccati alla bobina e di cavi che lo collegano all’autoradio.

La bobina è un elettromagnete, generalmente realizzato in rame. Quando la bobina riceve energia elettrica, si muove e crea delle vibrazioni pulsanti, poiché le bobine sono posizionate all’interno di un campo magnetico prodotto da un magnete che si trova dentro il woofer. Quando la bobina e l’altro magnete sono caricati positivamente, si respingono. In poche parole, il fatto che i due magneti siano carichi positivamente fa muovere la bobina avanti e indietro. La bobina vocale fa vibrare la membrana a forma di cono e la membrana produce onde sonore.

Recensione Sitecom Universal Wireless Adapter

Sitecom Universal Wireless Adapter è un adattatore Wi-Fi che dona connettività senza fili ai dispositivi che ne sono sprovvisti. Sitecom lo pubblicizza come l’accessorio ideale per le Smart TV non dotate di modulo Wi-Fi, mi sembra tuttavia più che una realtà una chiave di lettura, che forse può addirittura lasciare in disparte qualche possibile acquirente titubante. In verità questo accessorio è l’ideale per chiunque voglia collegare alla rete wireless un dispositivo dotato di sola connettività Ethernet. Quindi può essere una console da gioco come l’Xbox 360 (i modelli senza il Wi-Fi) o, perché no, anche un PC desktop.

Il suo funzionamento è decisamente banale ma efficace. Si presenta come una piccola scatolina da collegare alla porta Ethernet, tramite un cavo fornito in dotazione, e poi alimentarla. Nella confezione è incluso un cavo USB.

Per configurarla potrete usare il protocollo WPS, se il vostro modem router ne è dotato, cliccando quindi prima il pulsante presente sul modem e poi quello sull’adattatore. In caso contrario, basterà aprire un indirizzo indicato nelle istruzioni tramite un browser di un computer, e seguire le istruzioni a schermo.

È compatibile con il protocollo 802.11 n, quindi l’ultimo in termini di velocità di trasmissione e distanza. L’antenna è integrata, e la sua ricezione non è certo quella ottimale. Questo significa che se vorrete coprire lunghe distanze probabilmente non è la scelta ideale, ma in una casa media, anche con muri di mezzo, funzionerà senza problemi. Costa circa 40 euro.

Come Clonare un Hard Disk

A volte capita di avere esigenze particolari, come quella di fare una copia 1:1 di un hard disk. Un sistemista ha tutti gli strumenti del caso, ma in un piccolo ufficio, o in rare situazioni personali, un accessorio del genere potrebbe fare comodo. Pensate, per esempio, se dovete configurare una decina di nuovi PC; installare, uno per uno, tutti gli OS e i software non è certo un lavoro da poco. Questo è quello che permette di fare il “Lindy USB 3.0 to 2x SATA Drive & Clone Adapter” – no, nessuna fantasia sul nome, in Lindy si è optato per quello descrittivo.

Basilare e a dir poco, ma è così che deve essere questo prodotto. Da una parte collegate il disco SATA (da 3.5” o 2.5”) che vorrete duplicare, dall’altra il disco di destinazione, che deve essere identico per dimensione, o più capiente. Collegate l’alimentatore e tenete premuto il tasto “Clone” per cinque secondi. Tutto qui. Inizierà la copia bit per bit del disco e a operazione ultimata avrete un disco gemello all’originario.

La connessione USB 3.0, fino a qui, non è servita a un granché, ma è un bene che ci sia perché torna utile in una gestione avanzata dei dischi. Collegando il cavetto al PC, potrete accedere direttamente ai dischi SATA collegati, entrambi, proprio come se fossero dei dischi esterni.

Inutile dire in quali occasioni potrebbe tornare utile, sia nella preparazione di un candidato alla clonazione, sia per il trasferimento di file tra i due dischi. Per effettuare le stesse operazioni dovreste avere a disposizione due enclosure esterni. Insomma, se avete per le mani tanti dischi, o dovete gestire dei piccoli uffici, “Lindy USB 3.0 to 2x SATA Drive & Clone Adapter” tornerà utile in tante occasioni. Il prezzo, poco più di 50 euro.

Come Distribuire Testo in Word

Quando si digita un documento non bisogna prestare attenzione soltanto alla formattazione del testo impostando il tipo di carattere, la dimensione, l’allineamento, l’interlinea, la spaziatura, etc, ma bisogna curare anche l’aspetto estetico, per questo motivo, si può prendere in considerazione la finestra relativa all’impaginazione che si attiva cliccando sulla linguetta a destra del gruppo Paragrafo.

Nella finestra che si apre, nella scheda Distribuzione testo, in alto, ci sono 4 caselle relative ad altrettante voci che di seguito sono riportate

– Controlla righe isolate, permette di impedire che una singola riga, la prima o l’ultima di un paragrafo venga a trovarsi da sola alla fine di una pagina. Perchè il documento abbia un aspetto professionale è preferibile che ciò non accada.

– Mantieni con il successivo, scegliendo questa voce si permette ai paragrafi selezionati di rimanere in una stessa pagina.

– Mantieni assieme le righe, questa opzione consente ad un paragrafo di poter rimanere integro e non dividersi in due tronconi per mezzo di un’interruzione di pagina posizionata male.

– Anteponi interruzione, come si evince, consente di anteporre un’interruzione di pagina al paragrafo selezionato.

Molto interessante.

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